venerdì 22 giugno 2007

Hellboy

Anno: 2004
Regia: Guillelmo del Toro
Distribuzione: Columbia Pictures

La ricetta per realizzare un film da botteghino? Prendete un gruppo di eroi in stile X-men, una manciata di mostri dal mito di Chtulu, alcuni nazisti usciti dalla saga di Indiana Jones, un eroe a metà strada tra Wolverine, Frankenstein e Arnold Swarzeneger e mischiate tutto con un’abbondante dose di effetti digitali e tanta, tanta, oscurità, come suggerisce una tendenza hollywoodiana vista negli ultimi anni. Confusi? Questo è Hellboy, l’ultimo film diretto da Guillelmo del Toro già regista di Blade II e che quindi in qualche modo conferma di amare il genere del cinema dei fumetti.

Tratto dal fumetto di Mike Mignola, che di questo film è anche produttore esecutivo, la storia narra di Hellboy (Ron Perlman) un essere che, dopo essere stato richiamato accidentalmente da un’altra dimensione durante un esperimento nazista nel corso della seconda guerra mondiale, viene allevato dal prof. Broom (John Hurt) per sviluppare i propri poteri e combattere le forze del male. Nella sua guerra Hellboy sarà fiancheggiato da Abe Sapien (Doug Jones), un essere metà uomo e metà pesce dai poteri telepatici, e da Liz Sherman (Selma Blair), ragazza dal devastante potere pirocinetico. Insieme, e guidati dal giovane John Myers (Rupert Evans, al suo debutto sul grande schermo), dovranno fronteggiare la minaccia rappresentata da Grigori Rasputin, non-morto che trama di risvegliare le sette divinità del caos e dominare così sulla Terra.

Hellboy è un giocattolo. Divertente, spettacolare, costoso, ma anche ripetitivo, fragile e inanimato. Gli elementi narrativi usati per suscitare interesse nello spettatore risultano essere veramente troppi e variamente confusi, tanto che alla fine dello spettacolo si ha la sensazione di aver visto tante piccole storie non pienamente sviluppate malgrado, oltretutto, l’eccessiva durata del film. Durante la proiezione l’interesse va scemando nelle lunghe pause tra un combattimento e l’altro, aspettando con ansia la prossima scena d’azione per risistemarsi in posizione eretta sulla poltrona. E’ un film grondante di elementi interessanti e di grande impatto visivo ma manca di un’anima narrativa, un cuore che lo faccia pulsare autonomamente senza l’aiuto stanco del proiettore. Un così ampio campionario di effetti avrebbe avuto bisogno di una storia più solida e personaggi meno stereotipati. Grande spettacolo, mediocre la resa, insomma. Se amate il genere fumettistico e non avete visto Spiderman 2, correte a vederlo; se invece avete già visto il tessiragnatele in azione e desiderate passare un’altra serata con un film a fumetti senza aspettarvi nulla di ambizioso, comprate dei pop-corn, sedetevi e godetevi lo spettacolo.

Diego Altobelli (09/2004)
estratto da http://www.tempimoderni.com/db/dbfilm/film.php?id=1013

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