martedì 27 ottobre 2009

Videocracy - Basta apparire

Anno: 2009
Regia: Erik Gandini
Distribuzione: Fandango

Documentario tutto di casa nostra questo Videocracy che ci porta nel dietro le quinte del mondo dello Star System nostrano. Partendo da un giovane di provincia che aspira a diventare uno strano mix tra Ricky Martin e Van Damme, nuova forma di showman di successo, si passa attraverso Lele Mora e Fabrizio Corona che spiegano le motivazioni dietro il loro lavoro...

Ritmo incalzante per un’inchiesta che odora molto di denuncia politica, ma che finisce miseramente per somigliare a un enorme fumettone.

Nient'altro.

Sì, nient'altro. Il film di Erik Gandini è critico nei confronti della nostra televisione e del governo Berlusconi, ma solo in superficie. Tutto Videocracy è un colpo sparato a salve. Inizia con un'inquietante accusa, quella di dichiarare la televisione italiana specchio dell'anima del Premier Silvio Berlusconi, ma lì si ferma. Guardiamo l'orologio: sono passati dieci minuti scarsi. Il resto? Una lunga serie di dichiarazioni che il "pubblico" italiano conosce già benissimo. Il mondo delle veline, letterine e schedine; le selezioni per aspirare a uno sposo calciatore; le feste del Billionaire fatte di personaggi coloriti; i sorrisi dei tronisti... Toh! Lorenzo del Grande Fratello 2. Toh! La nuova meteorina... Le donzelle saranno contente di vedere i gioielli di casa Corona. I maschietti un po' meno... ma poco male. Il film di Gandini diventa quindi lui stesso parte del sistema Videocracy. Si crea un corto circuito motivazionale in cui il regista si perde, senza trovare vero mordente.

Del resto, viste le accuse e i personaggi "importanti" che prende in analisi Videocracy viene da chiedersi: se fosse stato un film-documentario davvero scomodo, sarebbe stato proiettato? Ma proprio Gandini dà un colpo do coda prima dei titoli: l'Italia è al settantesimo posto (o giù di lì) nella classifica della libertà di stampa dei Paesi mondiali. Sempre più inquietante.

Diego Altobelli (09/2009)

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